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“Sono tanti Johnny Depp, e nessuno è finto”: al Roma Film Festival, l’attore racconta il suo mito senza maschere

C’è un Johnny Depp che fuma lentamente, seduto al bar del suo hotel romano, sfogliando distrattamente un libretto di poesie. C’è il Johnny Depp che sul palco del Roma Film Festival riceve il premio alla carriera con occhi lucidi e una voce quasi timida. E c’è quello che improvvisa, taglia la sceneggiatura, se ne frega del copione e, con una libertà quasi anarchica, trasforma ogni personaggio in una scheggia di sé.

Ed è proprio questo Johnny Depp che abbiamo incontrato a ottobre 2024, durante il festival capitolino, in una delle sue interviste più sincere e, allo stesso tempo, più evocative.

Perché parlare con Johnny Depp, oggi, non è solo fare domande a un attore. È aprire un varco su un pensiero artistico sempre più raro: quello di chi ha vissuto l’arte prima di subirne il mercato. Di chi ha esplorato musica, cinema, letteratura e regia come territori liberi. Di chi, a 61 anni, non ha paura di dire che ogni maschera indossata è una verità e mai una finzione.

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