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Atene, Sparta e la NATO: : cosa ci insegna Tucidide sulla guerra in Ucraina?

Tucidide e l’eterno ritorno della guerra

Quando scoppiò la guerra in Ucraina nel 2022, molti analisti tornarono a citare Tucidide, lo storico greco del V secolo a.C. che narrò la Guerra del Peloponneso. Perché? Perché Tucidide ci ha lasciato un’analisi lucida dei conflitti tra potenze emergenti e potenze consolidate, una dinamica che sembra ripetersi nella storia.



La “trappola di Tucidide”: cos’è e perché se ne parla

Secondo la teoria della "trappola di Tucidide" (ripresa in tempi moderni da Graham Allison), quando una potenza emergente minaccia di sostituire una potenza dominante, la guerra diventa quasi inevitabile. Tucidide scrisse che fu “l’ascesa di Atene e la paura che ciò incusse a Sparta” a rendere la guerra inevitabile. Oggi, alcuni vedono in questa dinamica un parallelo tra l'espansione della NATO verso Est e la reazione aggressiva della Russia.



Atene, la NATO e l’espansione dell’influenza

Nel mondo antico, Atene espanse la sua influenza attraverso la Lega Delio-Attica, nata come alleanza difensiva contro i Persiani ma divenuta col tempo uno strumento di dominio. I contributi obbligatori, le guarnigioni e l'intervento negli affari interni alleati generarono tensioni. La Russia vede nell’allargamento della NATO una minaccia simile, con la differenza che qui non si tratta di poleis greche, ma di stati sovrani come Ucraina o Georgia.



Sparta e la Russia: il ruolo delle potenze conservatrici

Sparta rappresentava la potenza conservatrice, chiusa, timorosa del cambiamento. Difendeva l’equilibrio esistente contro l’espansionismo ateniese. Allo stesso modo, la Russia di Putin ha più volte giustificato le proprie azioni come difesa contro l’ingerenza occidentale. Ma come Sparta, anche Mosca ha fatto ricorso alla forza per riaffermare la propria influenza, spesso a costo di isolarsi.



Il potere della paura: percezioni che generano conflitti

Tucidide sottolinea un punto chiave: non solo l’espansione effettiva, ma la percezione di minaccia genera conflitto. Questo vale anche oggi. La NATO sostiene che la sua espansione è volontaria e difensiva. La Russia la interpreta come provocazione. In entrambi i casi, le narrazioni divergenti sono centrali per comprendere le dinamiche del conflitto.



Tucidide ci aiuta davvero a capire?

Il mondo di oggi è profondamente diverso da quello delle poleis greche. Ma alcune logiche del potere, della paura e delle alleanze rimangono costanti. Leggere la guerra in Ucraina alla luce di Tucidide non significa giustificare, ma comprendere i meccanismi profondi del conflitto. E forse ci invita anche a riconoscere quanto la storia, a volte, non insegni abbastanza.

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