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Solo un Sith vive di Assoluti: Star Wars e il Pensiero Sofista

“Solo un Sith vive di assoluti.”

Con questa frase, Obi-Wan Kenobi sfida il suo ex allievo Anakin Skywalker, ormai passato al lato oscuro della Forza. È una battuta entrata nell’immaginario collettivo, non solo per il suo tono drammatico, ma anche per il sottotesto filosofico che racchiude.

Ma cosa significa davvero vivere “di assoluti”? E perché, secondo i Jedi, è un segno del lato oscuro? Per capirlo, può essere sorprendentemente utile guardare indietro, a ben prima di George Lucas: all’antica Grecia, al pensiero dei sofisti.



La trappola dell’assoluto

Nel mondo di Star Wars, i Sith sono guidati da una visione rigida del bene e del male. Per loro, il potere è tutto, e ogni situazione ha una sola verità, una sola via. Anakin, prima di diventare Darth Vader, arriva a dire:

“Se non sei con me, allora sei mio nemico.”

È questo tipo di pensiero binario – bianco o nero, giusto o sbagliato, amico o nemico – che Obi-Wan condanna. Una visione assolutista non lascia spazio al dubbio, alla mediazione, alla comprensione dell’altro. E, come vedremo, era esattamente ciò che i sofisti mettevano in discussione.



Chi erano i sofisti?

I sofisti erano maestri di retorica e filosofia attivi nella Grecia del V secolo a.C. (pensiamo a figure come Protagora, Gorgia, Ippia). La loro caratteristica principale? L’idea che la verità non è unica né assoluta, ma relativa al punto di vista, al contesto, e alla capacità di argomentare.

Protagora è famoso per aver detto:

“L’uomo è misura di tutte le cose.”

In altre parole, ciò che è vero o giusto non è universale, ma dipende dalla percezione e dall’esperienza del singolo. Questo relativismo era visto con sospetto da filosofi come Socrate e Platone, che cercavano una verità stabile e oggettiva. Ma in un mondo complesso, i sofisti avevano colto qualcosa di fondamentale: il potere del linguaggio e del pensiero critico per navigare l’incertezza.



Jedi e sofisti: più vicini di quanto sembri?

Tornando a Star Wars, la posizione dei Jedi è curiosa. Obi-Wan accusa Anakin di vivere di assoluti, eppure la sua stessa frase è un’affermazione assoluta. Un paradosso? Forse. Oppure un modo per dire che l’attaccamento fanatico a una verità unica è pericoloso, anche se a volte il linguaggio ne è intrinsecamente imbevuto.

Da un certo punto di vista, i Jedi, con la loro enfasi su equilibrio, autocontrollo e compassione, sono molto più vicini ai sofisti di quanto non lo siano i Sith. Non perché relativizzino ogni valore, ma perché riconoscono la complessità morale del mondo, e invitano a rispondere con riflessione, non con dogma.



Conclusione: la Forza del dubbio

Nel nostro tempo, così spesso segnato da polarizzazione e verità urlate, l’insegnamento sofista risuona ancora: mettere in discussione gli assoluti, riconoscere che la realtà è fatta di sfumature, e che il dialogo è più potente dello scontro.

In fondo, la Forza – come la verità – non scorre in una sola direzione.

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