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  • Immagine del redattorePierluigi Cuccitto

TOLKIEN e il COMPLESSO di ATLANTIDE

Nùmenor e Atlantide

Tra le tante vicende della grande epopea Tolkieniana, una delle più importanti, e solo di recente nota al grande pubblico grazie alla serie TV Gli Anelli del Potere, è indubbiamente quella della grande isola di Nùmenor, il regno ricchissimo e glorioso degli Uomini che va in rovina a causa del desiderio di immortalità.

Ebbene, questa vicenda ha grandi legami con il mondo classico, perché è da Tolkien stesso collegata ad una leggenda raccontata da Platone: Atlantide, la grande civiltà dell’epoca mitologica che dominava tutto il mondo conosciuto e che poi, secondo ciò che racconta Platone nel Timeo e nel Crizia, cadde in decadenza e venne sconfitta dagli Ateniesi.

La vicenda di Nùmenor è una rielaborazione affascinante di quel mito.


Da un sogno nasce una storia

In una lettera a W.H Auden del 7 giugno 1955, Tolkien racconta di come ebbe origine l’idea che lo portò a scrivere di Nùmenor: “ho quello che si potrebbe chiamare un complesso di Atlantide (…) intendo il terribile sogno ricorrente ( da quando ho memoria) sulla Grande Onda torreggiante che si abbatte ineluttabile sugli alberi e sui campi verdi”. Questo sogno verrà da lui poi tramandato, nelle sue storie, a Faramir nel Signore degli Anelli. Ed ecco come nasce Nùmenor, la più grande civiltà degli Uomini, che raggiunse grande potere e ricchezza, proprio come l’Atlantide di Platone.


Da Platone a Tolkien

Nel Crizia Platone ci racconta di come la stirpe del primo Re Atlante accumulò grandi ricchezze sia nell’isola, donata loro da Poseidone, ma anche in tutto il mondo: divenne un vero e proprio impero, ma all’inizio era pacifico, perché l’isola era il paradiso in terra. Col tempo, però, gli atlantidei si corruppero, divennero malvagi, e Zeus li punì, facendo sprofondare l’isola con tutte le sue ricchezze.

Ebbene, la Nùmenor di Tolkien ha un percorso molto simile, anche se le ragioni dell’ascesa e della caduta sono più complesse : i Valar, gli Dèi, donano l’isola agli Uomini come ricompensa per aver lottato assieme agli Elfi contro il grande Nemico, Morgoth. I loro Re discendono tutti dall’eroe Earendil e hanno una vita davvero lunga. L’isola è un paradiso. Ma gli Uomini non si accontentano, vogliono l’immortalità ma è loro proibito andare verso il reame degli Dèi.

All’inizio hanno paura di infrangere il divieto e si rivolgono allora alla Terra di Mezzo, divenendone col tempo dominatori, dapprima saggi e poi sempre più crudeli. Poi fanno il grande passo: su consiglio di Sauron, che si è intrufolato abilmente tra loro, assaltano l’isola degli Dèi. A quel punto, Dio- Eru- interviene, rovesciando l’isola negli abissi del mare. La grande civiltà degli Uomini trova così la sua fine, il mondo viene cambiato per sempre e solo alcuni superstiti, guidati da Elendil- come il biblico Noè- la scampano rifugiandosi nella Terra di Mezzo e dando origine alla stirpe da cui poi discenderà Aragorn.

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